Nomi e Vitigni nell'Antica Roma

baccanale vestali roma antica vino bacco tripudio falerno vigneti calici libiamoLa semantica dei nomi dei vitigni coltivati dai romani aveva delle origini molto precise che si rifacevano soprattutto, come era nella tradizione georgica, alla loro origine geografica e alle loro caratteristiche morfologiche. La maggior parte erano una traduzione dal greco.
- Nomi derivati da toponimi (nomi di luoghi): Biturica, dalle terre dei Biturici, nel Bordolese, Falerna dall'Ager Falernus, in Campania, Graecula dalla Grecia, Libica dall'Africa punica, Murgentina da Murgenta in Sicilia, Raetica dalla Rezia.
- Nomi derivati da antroponimi (nomi di persone): Numbiana dal viticoltore che la introdusse a Terracina, Holconia dal viticoltore Holconius, Calventina dal viticoltore Calventinus.
- Nomi derivati dalle caratteristiche morfologiche del vitigno: Pumila, vite dai tralci poco sviluppati, Sopina, vite dai tralci molto lunghi, Rubelliana per il colore rosso del rachide, Hirtiola per le foglie ricoperte di tricomi lanugginosi, Capnios (fumo) dal colore grigio delle bacche, Lagea (lepre) per il colore rosso scuro come il sangue della lepre, Oleaginea per le bacche simili a una drupa d'olivo, Duracina per la durezza della polpa.
- Nomi di origine diversa: Precox per l'epoca di maturazione, Eugenia per la sua nobile origine da cui Ugni, Trebbiano toscano in francese, Pergulana per la sua attitudine a essere coltivata a tendone. Molti di questi vitigni non hanno più un riscontro nelle varietà oggi coltivate.

Tratto da: La vite e ilvino di Attilio Scienza, Osvaldo Failla, Stefano Raimondi