Attizzamenti Spumeggianti tra Allure e Allusioni

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M'attizz, Trebbiano-Malvasia-Moscato, 
Vigne Sannite.

Il blogger Alessandro Marra di Stralci di Vite (bello il cappello: "tralci e stralci, viti e vite, storie di uomini e tradizioni, identità forti, passioni dietro un'etichetta") ci segnala questa straordinaria etichetta (e gentilmente ci fornisce anche la foto) che non riusciamo ad ignorare, sia pure nella sua estrema semplicità (in questo caso una semplicità semplicistica, come dire, molto popolare, nell'accezione comunque positiva del termine). Il vino, un "frizzantino" quindi categorizzabile come "di facile consumo", si chiama "M'attizz". Dialetto, è chiaro, per dire "mi attizza" (il produttore è del Sanni0: Benevento). Potrebbe trattarsi di un "attizzamento" emozionale di qualsiasi tipo, oppure il riferimento ad un focolare domestico, se non fosse che la "i" di questo naming è formata da una silhouette di donna (sarebbe "sagoma" ma in francese ha più charme) elegantemente vestita (gonna corta, gambe luuunghe), "incastonata" in un flûte (parola che significa "flauto", ovvero calice per vini spumanti). Sullo sfondo bollicine vaganti ad alludere ad un certo mondo spumeggiante di party, di festa, di champagne (con la "C" minuscola, quindi qui intesto nel suo significato originale, quello di "campagna"). Da notare anche che la "M" del nome "M'attizz" è rossa (il rosso attizza), mentre le altre lettere sono verdi (il verde è speranza). Per il resto il design dell'etichetta è lineare, pulito, gestito con gli equilibri giusti. Non è infine da escludersi che un nome del genere possa generare vendite e consenso, logicamente muovendosi commercialmente presso un target adeguato.