Evidenti Esortazioni Esclamative

branding marketing comunicazioneMonferrato Rosso, Gianni Doglia.

Cosa ci può essere di più attenzionale di un punto esclamativo rosso a tutta grandezza? Eppure questa etichetta non ci convince fino in fondo. Si tratta del Monferrato Rosso di un produttore astigiano, da vitigno Merlot al 100%. Sembra perfino troppo facile. Ma vediamo cosa può trasmettere un'etichetta di questo genere. Certo si fa notare, grazie anche al colore rosso su fondo scuro (praticamente nero). È aggressiva, si impone, così come un verbo affermato all'imperativo. Con tanto di punto esclamativo. Quindi abbiamo una attenzionalità che si trasforma rapidamente in aggressività. Vuole primeggiare. Essere importante. Ma di fatto cerca di acquisire importanza con tracotanza. Come farebbe una persona che vuole farsi notare a tutti i costi, magari con un abbigliamento sfarzoso o dissacrante e per di più si presenta parlando a gran voce e affermando ai quattro venti di essere migliore di altre. O come certe pubblicità che sfruttano elementi "ancestrali" o provocanti per attirare attenzione a tutti i costi, nel bene e nel male. Si tratta di una strategia che può pagare in termini di distintività ottica, ma non fondandosi su qualcosa di concettualmente strutturato rischia di lasciare il tempo che trova. Cioè di non costruire sul futuro con i "fondamentali".