Un Classico che Non Conquista

Soloìo, Merlot, Casa Emma.

Qualche notazione costruttiva (almeno così nelle nostre intenzioni) su questa etichetta toscana, zona Chianti (ma in questo caso si tratta di Merlot in purezza). Premettiamo che siamo di fronte a un vino importante, dal costo non esiguo. Partendo dall'alto: il nome del vino, "Soloìo", si presenta con un carattere di scrittura poco leggibile, la "S" iniziale può essere equivocata, le "o", molto ingombranti, possono confondere, "ìo" può diventare "bio" (tra l'altro l'azienda in questione fa del biologico una bandiera qualitativa delle proprie produzioni). Insomma nome non facilmente interpretabile. E quando lo si legge correttamente si intuisce un fastidioso "assolutismo", quell'essere "solo lui", che di fatto non è (perché ci sono altri vini così, in sostanza). Sotto al nome del vino ecco il marchio dell'azienda: Casa Emma. Lo stile grafico è decisamente datato, sia per la forma, sia per il carattere di scrittura, sia per le cromìe. Si dirà che viene mantenuto così da tempo immemore (il nome dell'azienda si riferisce alla precedente proprietà, a titolo della nobildonna fiorentina Emma Bizzarri), ma si potrebbe considerare la realizzazione di un restyling "conservativo". A seguire un bel disegno (forse un po' piccolo) che stilizza la sede aziendale e il tipico paesaggio del Chianti. Minuto ma bello. A seguire ancora, centrate, le scritte legali e quant'altro serve a identificare la tipologia di vino e la sua provenienza. In sintesi, etichetta "piatta", senza svolazzi e sollazzi, si potrebbe dire anche timida, nel senso negativo di troppo riservata. Diciamo quindi che è classica. Ma almeno il nome del vino andrebbe scritto in modo più chiaro.