La Libertà di Chiamarsi in Francese

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Liberté, Sangiovese e Cabernet, Tìaso (Viticoltori a Scansano).

Una nuova realtà vitivinicola toscana che coltiva uve in maggior parte Sangiovese, si presenta con due vini dall’etichetta nettamente diversa. Quella che vediamo qui, la più fantasiosa delle due, riguarda un blend di rossi. Ma partiamo dal marchio: “Tìaso” è il nome dell’azienda (e dell’altro vino in gamma) e come logo viene abbinato a una iconografia che ricorda una foglia di vite e un graffito preistorico (si vede in basso, nell’etichetta). Secondo Treccani il nome viene “...dal latino thiăsus e dal greco ϑίασος. Nell’antica Grecia, associazione di carattere religioso; in origine era probabilmente un’associazione dionisiaca, che si dedicava al canto e alla danza orgiastica proprî del culto di Dioniso, ma talvolta si costituirono ‘tìasi’ anche in onore di altre divinità (Afrodite o Eracle)”. C’entra Dioniso, ci siamo. Il logo dell’azienda rimane un mistero, ma ci fidiamo. Desta qualche perplessità il nome di questo vino: “Liberté”. In francese. Certo il concetto di libertà è importante e pregnante, ma ci chiediamo perché esprimerlo nella lingua transalpina che rappresenta per noi un chiaro riferimento alla concorrenza dei cugini francesi nel mercato internazionale del vino. Per la cronaca l’artwork (disegno originale) è di Corinne Catherin, nome e cognome che tradiscono origini francesi, per cui forse l’arcano va ricercato lì. Forse una parentela, forse una simpatia.