Questo vino prodotto a metà strada tra Montalcino e Montepulciano può considerarsi davvero “Libero”. Lo è di nome, innanzitutto, lo è l’etichetta, molto spartana, semplice, diretta, con quel carattere di scrittura corsivo, appena tracciato e tutte quelle “caravelle volanti” che donano sensazioni di leggerezza, di alterità, di gioia e spensieratezza. E’ un vino libero anche per il fatto che viene prodotto in regime biologico. Vediamo cosa recita in propostito il sito internet del produttore: “E’ il vino Libero di Casagori. Sincero e leggiadro come il vento che spira tra questi filari. Fermentato grazie a lieviti indigeni senza controllo della temperatura con un 5% di raspi interi. Dopo una lunga macerazione pellicolare, il vino affina per 12 mesi in tonneaux da 500 lt di rovere francese, esausti”. Un po’ di poesia, nel descrivere un vino, non guasta mai. Ma anche qualche dovizia tecnica per i più avvezzi. L’azienda si trova a Pienza e in tutta la proprie comunicazioni manifesta una certa genuinità di intenti e di di filosofia. Le etichette si fanno notare per questo tratto (anche quello relativo alla parte illustrata) immediato, quasi bambinesco, davvero poco serioso, mancante quindi di credibilità “tattica”, ma dotato di molta empatia. Il vino, come la sua comunicazione, deve essere sempre un’alchimia di elementi. Che portano ad un assoluto che sfocia nel bicchiere e nel godere, del buon bere.