"Salamander", Chardonnay, Andreas Tscheppe Weingut.
Oggi vediamo le etichette di un produttore austriaco che ha deciso di varcare la soglia della celebre riservatezza e classicità di quel paese adottando delle raffigurazioni di un certo impatto. Immagini tipo "bestiario" d'epoca ma assolutamente reali, si direbbe anche fotografiche, che ritraggono libellule (e ci potrebbe stare), farfalle (piacevoli) ma anche una salamandra e un cervo volante, due "animalini" in grado di suscitare qualche repulsione in persone sensibili. Stupisce soprattutto la salamandra (etichetta dello Chardonnay aziendale) che appartenendo al genere degli anfibi, di essi porta le sembianze tipiche. Salamandra pezzata per l'esattezza, con delle belle (?!) macule giallastre sul corpo. Comprendiamo la ragione di fondo: in etichetta infatti, "Glantz als Nützling", si fa riferimento alla utilità di questa "bestiolina" nel tenere in equilibrio la microfauna in vigna, nutrendosi di una serie di esserini sottoposti. Questo non toglie che una salamandra in versione reale sull'etichetta potrebbe creare, a qualcuno, anche solo il rifiuto di "toccarla" per versare il vino. Stiamo volutamente estremizzando ma la sostanza è questa. Anche il cervo volante (classificato in inglese come appartenente ai "beetle") fa la sua impattante figura (e il suo sporco lavoro in vigna, immaginiamo). Certo che queste etichette si fanno notare, nel bene e nel male. Possiamo quindi concludere comunque con un complimento dicendo che si tratta di scelte coraggiose.