Sotto al Vulcano, Sopra il Mare


Mareneve, Blend di Bianchi, Federico Graziani.

Dice Federico Graziani che “il vino non deve essere perfetto, deve essere vero”. Si può essere d’accordo con questa affermazione oppure no. Quello che rimane è la sensazione, ora et semper soggettiva, all’assaggio. Sicuramente questo blend di vitigni coltivati a 1200 mt. s.l.m. sulle pendici dell’Etna comunica tanta freschezza e un mare di qualità. Lui, il produttore, parla di freschezza di montagna (“a muntagna”, come viene chiamato il vulcano da quelle parti) e di salinità del mare. In etichetta spicca un nome originale, “Mareneve”, che esprime proprio questo stacco geofisico laddove i due elementi si accomunano e rendono il clima davvero unico. Spicca anche, nel packaging, il profondo azzurro cromatico dell’illustrazione in primo piano. Opera di arte contemporanea dove ognuno ci vede quello che vuole o che può. Noi ci vediamo delle stelle, ma tutto è relativo quando la natura suggerisce e l’uomo recepisce. In buona sostanza un piccola produzione animata dalla passione. Certo che l’esperimento in alta quota è venuto bene. E sono soddisfazioni.

I Vespri, il Convento e il Tramonto: c’è Tutto


Vesper, Rosso di Valtellina, Convento di San Lorenzo.

Il nome di questo vino è… tante cose. Tutte insieme, ma meritevoli di essere distinte. Innanzitutto riportiamo il rational del produttore, che si trova nel sito internet: “Vespero è un dio della mitologia greca, personificazione della luce della sera. I vigneti terrazzati, situati nell'area che circonda il Convento San Lorenzo, ad un'altitudine media di 500 metri e con esposizione a sud, sono inondati dai raggi del sole dall'alba al tramonto”. Ma noi, grazie a Wikipedia, sappiamo anche che Vesper o Vesper Martini è un cocktail composto da gin, vodka e Kina Lillet, un vino aromatizzato non più prodotto e sostituito dal similare Lillet Blanc attualmente disponibile. Il cocktail, un “pre-dinner”, è stato inventato nel 1953 da Ian Fleming nel romanzo Casino Royale. L'agente segreto James Bond ordina e nomina il cocktail in onore di Vesper Lynd, di cui era innamorato”. Vesper inoltre ricorda i vespri, di cattolica usanza e liturgia, e cioè “la penultima delle ore canoniche, tra nona e compieta, e la parte dell'Uffizio che in essa si recita o canta, sacra funzione pomeridiana”. E infine come non dire qualcosa riguardo i Vespri Siciliani: “furono una ribellione scoppiata a Palermo all'ora dei vespri di Lunedì dell’Angelo nel 1282. Bersaglio della rivolta furono i dominatori francesi dell'isola, gli Angioini, avvertiti come oppressori stranieri. Da Palermo i moti si sparsero presto all'intera Sicilia e ne espulsero la presenza francese”. In conclusione: un bel nome, evocativo e concettualmente valido, per un vino dall’aura trascendentale. Il resto dell’etichetta? Benissimo anche quella, a partire dalla stilizzazione della monaca, che diventa logo, nella parte alta. Bella carta, bel carattere di scrittura, pulizia grafica ed eleganza. Applausi.