Zibbo, Cannonau di Sardegna,
Cantina Canneddu.
Cantina Canneddu.
Questo vino nasce in Sardegna, non in Sicilia. Sempre di una delle nostre isole maggiori si tratta, ma la distinzione è d’obbligo quando si legge un nome così: “Zibbo”. La mente, la memoria, l’esperienza culturale e sensoriale va subito allo Zibibbo, vino esclusivamente e sicuramente siciliano. Certo, subito sotto al nome leggiamo “Cannonau di Sardegna” e quindi la geografia e l’ampelografia vengono chiarite. Però quello che si vede subito, più grande, più visibile è proprio “Zibbo”, e si sa che la gente spesso è distratta. Si rischia di trasmettere, nell’immediato, un messaggio fuorviante. Ma vediamo cosa dice di specifico l’azienda, nel proprio sito web, riguardo a questo nome: “...abbiamo voluto un nome forte che racchiudesse come in un unico suono questa essenza, la somma di queste caratteristiche: Zibbo. Era questo infatti il soprannome di Boelle Canneddu, severo padre di Tonino (attuale titolare n.d.r.). Nei nomi sono spesso racchiuse le essenze delle cose come i destini delle persone e Zibbo è il nostro Cannonau perché racchiude in sé la tenacia, la forza e l’ebbrezza di padre e nonno Boelle”. Si tratta quindi del nome di un antenato: il rispetto c’è, il rischio di un corto-circuito percettivo, anche. Per quanto riguarda il design in etichetta ecco quanto dichiara il produttore, sempre nel sito internet: “Un buon vino resta impresso come un segno indelebile nella memoria sensoriale di chi lo degusta, un ricordo che altri elementi rafforzano e sottolineano, come il colore il profumo e perché no l’etichetta. Si dice che l’abito non fa il monaco ma è vero anche che non vi siano monaci senza l’abito, un’etichetta sobria ed elegante con il colori del bruno e dell’oro che racchiude la preziosità del costume tradizionale femminile del nostro paese. Un rosone dorato: gioiello di donna su fondo scuro, quasi testa di moro, come il colore della gonna, chiamata in Sardo ’Goresi’. L’equilibrio sobrio e misurato tra elementi grafici e testo non distrae dal contenuto e lo completa con la forma, in un movimento elegante, senza eccessi, come la compostezza del nostro ballo ‘Su Passu Torrau’ nato a Mamoiada e diventato poi distintivo di tutta la Barbagia”. Ben spiegata, ben motivata, molto gradevole alla vista, distintiva, elegante, al tempo stesso sobria, storica, culturale... ci sono molti elementi positivi in questa etichetta. Peccato non accompagnarla con un nome diverso, più adatto e meno rischioso.