La CapoVolta, Verdicchio, la Marca di San Michele.
Il mantra filosofico e di marketing di questa piccola azienda biologica marchigiana è “Solo cru. Un vigneto, un vino”. Niente male. Un’affermazione forte, deliberata, che conduce la narrazione verso un aspetto qualitativo fondante, per la produzione di buon vino. Siamo in Contrada San Michele, a Cupramontana, grazioso paese in provincia di Ancona. 10 ettari di vigne e una serie di etichette sorprendenti, tra le quali questa che portiamo in visione. Il nome del vino è “La CapoVolta”, forse riferito a qualche dinamica di produzione (macerazione sulle bucce, sei mesi sui lieviti), forse a qualche struttura storica della cantina. Sta di fatto che il packaging di questo Verdicchio dei Csatelli di Jesi si fa notare: una leggiadra figura femminile vestita di rosso fugge via verso l’orizzonte. In primo piano un ricordo di Pinocchio col suo bel naso lungo. Eppure le bugie hanno le gambe corte, dice il proverbio. Certo la “V” maiuscola del nome “La CapoVolta” qualcosa dovrebbe significare. Mistero. Favola. Racconto (che manca, nel sito del produttore, speriamo in aggiornamento). E il vino? Costoso, ma (dicono) molto buono, soprattutto con certe ricette di pesce di grande consistenza materica e palatale.