Mareneve, Blend di Bianchi, Federico Graziani.
Dice Federico Graziani che “il vino non deve essere perfetto, deve essere vero”. Si può essere d’accordo con questa affermazione oppure no. Quello che rimane è la sensazione, ora et semper soggettiva, all’assaggio. Sicuramente questo blend di vitigni coltivati a 1200 mt. s.l.m. sulle pendici dell’Etna comunica tanta freschezza e un mare di qualità. Lui, il produttore, parla di freschezza di montagna (“a muntagna”, come viene chiamato il vulcano da quelle parti) e di salinità del mare. In etichetta spicca un nome originale, “Mareneve”, che esprime proprio questo stacco geofisico laddove i due elementi si accomunano e rendono il clima davvero unico. Spicca anche, nel packaging, il profondo azzurro cromatico dell’illustrazione in primo piano. Opera di arte contemporanea dove ognuno ci vede quello che vuole o che può. Noi ci vediamo delle stelle, ma tutto è relativo quando la natura suggerisce e l’uomo recepisce. In buona sostanza un piccola produzione animata dalla passione. Certo che l’esperimento in alta quota è venuto bene. E sono soddisfazioni.