Il nome di questo vino è… tante cose. Tutte insieme, ma meritevoli di essere distinte. Innanzitutto riportiamo il rational del produttore, che si trova nel sito internet: “Vespero è un dio della mitologia greca, personificazione della luce della sera. I vigneti terrazzati, situati nell'area che circonda il Convento San Lorenzo, ad un'altitudine media di 500 metri e con esposizione a sud, sono inondati dai raggi del sole dall'alba al tramonto”. Ma noi, grazie a Wikipedia, sappiamo anche che Vesper o Vesper Martini è un cocktail composto da gin, vodka e Kina Lillet, un vino aromatizzato non più prodotto e sostituito dal similare Lillet Blanc attualmente disponibile. Il cocktail, un “pre-dinner”, è stato inventato nel 1953 da Ian Fleming nel romanzo Casino Royale. L'agente segreto James Bond ordina e nomina il cocktail in onore di Vesper Lynd, di cui era innamorato”. Vesper inoltre ricorda i vespri, di cattolica usanza e liturgia, e cioè “la penultima delle ore canoniche, tra nona e compieta, e la parte dell'Uffizio che in essa si recita o canta, sacra funzione pomeridiana”. E infine come non dire qualcosa riguardo i Vespri Siciliani: “furono una ribellione scoppiata a Palermo all'ora dei vespri di Lunedì dell’Angelo nel 1282. Bersaglio della rivolta furono i dominatori francesi dell'isola, gli Angioini, avvertiti come oppressori stranieri. Da Palermo i moti si sparsero presto all'intera Sicilia e ne espulsero la presenza francese”. In conclusione: un bel nome, evocativo e concettualmente valido, per un vino dall’aura trascendentale. Il resto dell’etichetta? Benissimo anche quella, a partire dalla stilizzazione della monaca, che diventa logo, nella parte alta. Bella carta, bel carattere di scrittura, pulizia grafica ed eleganza. Applausi.