Celebrato, osannato, atteso, dal costo elevato (65 Euro circa in enoteca), ecco uno dei vini "top" della nota cantina altoatesina Tramin (Cantina di Termeno, in italiano). Si tratta di uno Chardonnay che si chiama "Troy". A parte la stranezza di trovare un vitigno francese (tipicamente della Borgogna) in Alto Adige (ma di fatto lo Chardonnay abita un po' dappertutto e forse è questo il suo problema), vogliamo tentare di analizzare il nome del vino. Prendiamola larga: Troy è il titolo di un "colossal" di successo che vede come attore protagonista Brad Pitt. La storia, basata sull'Iliade di Omero, racconta del rapimento di Elena, della guerra di Troia e del mito di Achille. In sostanza, quindi, vedendo l'etichetta in questione salta all'occhio (e quindi in mente) la traduzione dall'inglese di Troia in senso di città mitologica della Grecia. In Puglia invece, grazie al fatto che ancora oggi esiste un località che si chiama Troia, abbiamo il Nero di Troia, un vitigno locale chiamato anche Uva di Troia (nome ufficiale). In realtà questa uva oggi è coltivata per lo più nella zona di Castel del Monte. Troia (la cittadina pugliese) è indicata anche come Troja o, in dialetto locale, Troië. Abbiamo quindi già due "contaminazioni" semantiche, una cinematografica (meno rilevante) e una geografica, sia essa riferita alla regione Puglia (rilevante perché fa capo anche a un vino) o ai miti della Grecia Antica. Certo, Troia è anche, in italiano la femmina del maiale. E qui casca l'asino. Nel senso che magari persone poco erudite potrebbero male interpretare. Per completezza riportiamo la definizione di Treccani: "tròia, dal latino medievale troia, forse voce espressiva che imita il grugnito del maiale. 1. La femmina del maiale, con riferimento a quella destinata alla riproduzione; è sinonimo popolare di scrofa (in genere come volgare). 2. spregiativo, puttana, soprattutto come insulto". Ma veniamo quindi al rational fornito dal produttore per la scelta di questo nome: "Troy nella lingua dei nostri avi significa sentiero. Un nome che abbiamo scelto perchè rappresenta il lungo percorso compiuto dalla nostra cantina attraverso anni di ricerca e sperimentazione". Siamo quindi di fronte ad una opzione dialettale, difficile da scoprire se non spiegata bene e certamente equivocabile.