Philippe e Catherine Jambon hanno fondato la loro tenuta a Chasselas, nel Beaujolais settentrionale, nel 1997. Nel corso degli anni hanno acquisito 3,5 ettari di micro-appezzamenti sparsi nella zona. Fin dall'inizio, la loro filosofia è stata la stessa: coltivare i vigneti con cura e senza prodotti chimici e produrre vini senza sostanze “addizionali”, dedicando loro il tempo necessario in cantina, in botte e in bottiglia. Le loro bottiglie sono difficili da trovare ma possono generare ottime sensazioni palatali. Jambon, il cognome della famiglia, abbiamo detto… ed è forse per questo che nella semplicissima etichetta del loro Sant’Amour (che si chiama, appunto, “Une tranche d’amour”), in alto, campeggia una trionfante testa di maiale, probabilmente anche come consiglio gastronomico per questo Gamay, vitigno davvero ancora poco valorizzato e apprezzato. Il fondo dell’etichetta somiglia proprio a una di quelle tovaglie che si trovano ancora oggi nelle trattorie francesi (e anche italiane, certo). Segno di genuinità, di “credibilità” contadina, e automaticamente di qualità originaria. Certo non possiamo parlare di eleganza… una eleganza che possiamo recuperare nel vino, questo sì.