Questo vino iconico, produzione della nota casa vitivinicola “La Spinetta” di Castagnanole delle Lanze (Asti), si ispira, col suo nome, a una zona di coltivazione. Il nome del fondatore di questa cantina, invece, è “Pin”, Sarebbe Giuseppe Rivetti che con la moglie Lidia fondò l’azienda negli ani ‘60. Ma quello che ci interessa veramente è “Il Rinoceronte”. Chissà quanti ammirati (per l’indiscutibile qualità del vino) avventori si sono chiesti: “Cosa ci fa un rinoceronte afrcano sulle etichette di un produttore piemontese?”. Ed ecco finalmente l’interessante, colta, nozionistica ma anche artistica e coinvolgente risposta che troviamo nel sito dell’azienda: “La scelta di raffigurare sull’etichetta dei nostri vini l’immagine de “Il Rinoceronte”, l’opera di Albrecht Dürer, è determinata dall’ammirazione di Giorgio Rivetti verso questo artista tedesco. L’opera “Il Rinoceronte” rappresenta l’arrivo di un rinoceronte indiano a Lisbona, in Portogallo, nel 1515: il primo animale del suo genere ad essere mai visto in Europa. Dürer ne realizza un disegno e un’incisione senza mai essere stato spettatore di quell’evento. Eppure il disegno e l’incisione sono così verosimili all’originale, che diventano oggetti d’ispirazione per gli illustratori europei dei 300 anni a seguire, anche dopo aver visto rinoceronti in carne e ossa, senza lastre e squame presenti invece nel disegno dell’artista”. Spiegazione affiancata da una bella sintesi filosofica: “L'abilità di Albrecht Dürer di realizzare un'opera cominciando da una semplice descrizione, può essere paragonata alla capacità dell'agricoltore di concretizzare un'idea”. Ed ecco creato il simbolo, oggi ben conosciuto, dei vini della famiglia Rivetti. Nelle etichette sempre presente, al centro, su fondi cromatici uniformi, con soluzioni grafiche semplici, chiare, lineari. Un packaging distintivo che viene comunicato con forza e coesione.