Omaggio a Ligabue e alla Sua Fiera Mente


1958, Lambrusco, Cantina Gualtieri.

Il nome di questo vino è una data: l’anno di nascita della cantina che lo produce. La cantina si chiama Gualtieri come la località dove ha sede (in provincia di Reggio Emilia, tra Mantova e Parma, per una migliore collocazione geografica). Il vino è molto particolare perché si tratta di una vinificazione in bianco di uve a bacca nera. Come è noto, infatti, il Lambrusco è un rosso (più o meno scuro, secondo il clone del vitigno, la zona e il terreno. L’etichetta è di quelle importanti, con particolari in oro e una grafica moderna caratterizzata dai grandi numeri della data di cui sopra. Ma veniamo alla descrizione fornita dal produttore nel proprio sito internet, che ci porta a conoscenza anche dell’immagine che vediamo nel packaging: “1958 è un mix di vivacità, morbidezza e freschezza. Il perfetto equilibrio tra olfatto e gusto. Lambrusco Maestri e Marani vinificati in bianco si fondono in uno Charmat lungo, in versione secca, dal naso delicato e floreale. Un “Blanc de Noir” brillante e piacevole, espressione di un vitigno straordinario che nuovamente dimostra una grande versatilità per un prodotto che si adatta a fini aperitivi, a piatti di pesce e crostacei. Una piccola rivoluzione nel modo di vedere e trattare il lambrusco… Sull'etichetta l'immancabile omaggio al noto pittore Ligabue, con uno dei suoi bozzetti a matita”. In basso a destra vediamo infatti l’immagine stilizzata di una tigre, animale tra i preferiti del noto pittore emiliano che visse dal 1919 al 1965 propio a Gualtieri (tranne qualche periodo trascorso all’Ospedale Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia). Bella etichetta quindi, e bello anche l’omaggio al folle artista che immaginava e dipingeva la savana dai suoi rifugi in Bassa Padana. Forse con l’ausilio di qualche bottiglia di Lambrusco, quello tradizionale che da quelle parti si beve ancora oggi in tazza.