Una Poetica Vulcanica Egoriferita
Il Lampo dell’Assoluto nelle Sfumature di un Prosecco Particolare
Un Chiaretto Pallido ma Molto Espressivo
Il Rosé, Chiaretto di Bardolino, Giovanna Tantini.Sulle rive del Lago di Garda vengono prodotti vini fin dai tempi degli Antichi Romani. Ma oggi la fama di questi vini è decisamente scarsa. Certo, il Bardolino si conosce. Ma non è stimato come altri vini italiani. Qui abbiamo il Chiaretto di Bardolino, un rosato prodotto con uve Corvina, Rondinella e Molinara, dall’Azienda Vinicola che fa capo a Giovanna Tantini. L’azienda fa leva soprattutto sul colore, rosa tenue, di questo vino, ottenuto con una delicata lavorazione. Logicamente questo è un segno di qualità oltre che puramente estetico. Qualità che viene riflessa in tutto il processo produttivo. 10 ettari vitati e grande attenzione per ogni passaggio che riguarda la creazione dei vini in gamma. Vediamo l’etichetta: il vino si chiama semplicemente “il Rosé”, scelta piuttosto anonima che si scontra con tutta una serie di nominazioni, molto simili, che riguardano i vini rosati. Ma è inevitabile per questa categoria di prodotto. Graficamente emerge immediatamente un volto di donna, quello della titolare dell’azienda. Con un cromatismo rosa salmone che pervade tutta la bottiglia. L’espressione del viso è solare, vivace, accogliente, felice. Presenta bene, in armonia, la bottiglia. E’ piuttosto egoico ma vincente, se pensiamo al concetto di “metterci la faccia”. In basso, alla base del packaging, il nome e logo aziendale. Il logo è una specie di grappolo molto stilizzato. Funziona. Sintesi e impatto.
I Vini dell’Etna Vanno Veloci Come un Treno
Fermata 125, Carricante, Baglio di Pianetto.
La bella illustrazione che domina questa etichetta si fa notare per gli intensi cromatismi ma anche per il tema che tratta: la locomotiva di un treno che vede sullo sfondo un fumante Etna. Il vino nasce infatti alle pendici del vulcano, “a muntagna”, come lo chiamano da quelle parti. Ma è nel nome del vino, “fermata 125”, che scopriamo la particolarità di questo branding. Come riferito dal produttore: “Di fronte alla fermata 125 della storica Ferrovia Circumetnea sorge la cantina dove nascono i vini dell’Etna di Baglio di Pianetto. Il treno rappresentato (nel disegno) è il modello ALN56 degli anni ‘30”. Vengono così coinvolti anche i collezionisti di modellini di treni, tutta una cultura giocosa che in Italia ha sempre tenuto banco. L’originalità di questa etichetta nasce quindi dal racconto, dalla storia e anche dalla voglia di enoturismo che negli ultimi anni l’Etna ha coltivato e fatto crescere. Proprio come la qualità dei vini prodotti in quel panorama geologico e naturalistico davvero unico. Per la cronaca, oggi la Ferrovia Circumetnea è attiva descrivendo un semicerchio attorno al vulcano, partendo da Giarre, transitando da Randazzo e Bronte (tra le altre località) fino a Paternò. Le particolarità si concludono facendo notare che sotto al nome/marchio del produttore, in alto, Baglio di Pianetto, viene integrata la distintiva dicitura “vini d’altura” (la rima non è voluta ma gradita). Le vigne dell’azienda infatti, oltre che sull’Etna, si trovano a 900 mt. s.l.m. anche nell’altra zona coltivata in Provincia di Palermo.