La definizione che sta alla base di questo vino e del metodo con il quale viene prodotto non è nota ai più. Si tratta di una piccola produzione che trae origine da antiche modalità. Ma veniamo prima alla spiegazione di questo termine (fornita dall’azienda nell’ottimo e descrittivo sito internet): “Venivano chiamati fondanti, non tanto nel senso dei moderni ‘col fondo’ o ‘colfondo’ ma poichè allora nelle nostre zone, questo metodo di produzione familiare era ‘fondativo’, originario. Era l’unico procedimento possibile per ottenere il vino ‘mosso’ secondo i tempi della natura: imbottigliato ancora fresco di spremitura, con il freddo invernale riposava per poi risvegliarsi con i tepori primaverili e riprendere a fermentare. Ancora oggi realizziamo così il nostro spumante fondante che definiamo integrale perchè non togliamo il suo naturale sedimento costituito da soli lieviti. E sono proprio i lieviti a restituire aromi e sapori autentici di questo territorio, a rendere i nostri vini vivi e mutevoli, ma anche invitanti e molto appaganti, freschi e, caratteristica fondamentale, cosi digeribili da non presentare fastidiose conseguenze”. Si tratta pur sempre di Prosecco, certo, e di Glera (il vitigno) ma con un’attenzione produttiva (e narrativa) particolari e davvero unici nel panorama vinicolo di quelle zone. In questa etichetta, molto classica, elegante ed equilibrata, troviamo i 4 famosi cavalli di San Marco, anche in questo caso proponiamo la spiegazione del produttore: “Il colore intenso di questo spumante unico, ci ricorda la finitura preziosa dei cavalli della Basilica di San Marco, un’opera straordinaria contesa molte volte. Ai quattro destrieri indomiti, simbolo di forza e di indipendenza della venezianità, è dedicato il nostro spumante Ramatodorè, un vino dal colore buccia di cipolla che riporta nel calice il profumo dei suoi aromi di bacca rossa”. E infine cosa dire di quella frase che troviamo in etichetta: “Infondata, indiscutibile e soggiogante, come una formula matematica, la bellezza è il lampo dell’assoluto nella miseria del tempo”. Favoloso, applausi.