Questo vino, che viene definito dal produttore "da conversazione", si chiama "Luna Storta". Certo che la luna ne ha viste di tutti i colori. La famosa Luna Rossa compresa nel computo. Insomma viene tirata in ballo spesso e volentieri per quanto riguarda i nomi dei vini, come del resto il sole. Sarà che i due astri, uno rilucente di luce propria, l'altro riflessivo di luce riflessa, sono sempre ben presenti nella vita di tutti i giorni, anche di notte, dipendentemente dalle zone del globo in cui ci si trova, logico. In questo caso viene adottato un modo di dire molto popolare: "avere la luna storta" cioè essere di cattivo umore. Si dice che l'eventualità si verifica più spesso proprio quando la luna è piena e quindi al massimo di influenza magnetica sugli abitanti terrestri. Non è una accezione positiva "Luna Storta", proprio perché, in generale, giusto per portare un esempio, nessuno vorrebbe avere come compagni di serata qualcuno che è di cattivo umore. Eppure il vino viene definito "da conversazione". Forse si intente una conversazione solitaria, tra sé e sé, così in caso di luna storta nessuno ne subisce le conseguenze. Più probabilmente il nome fa riferimento alle fasi della luna, per la raccolta, l'appassimento o la fermentazione, anch'esse influenzate dall'astro argentato. L'etichetta graficamente è molto classica: non lascia adito a interpretazioni estrose. Ordinata, inquadrata, elegantina, con una mezza luna al centro. Vino da astronauti.