Di vini che si chiamano "Oro Rosso" ne abbiamo trovati diversi. Dalla Sicilia al Trentino (basta digitare "oro rosso vino" su Google Immagini). Evidentemente è un nome che si presta bene per definire la preziosità di un vino rosso. Non è male in effetti, anche per quella sua fonetica "arrotata" dalle "R" e "smussata" dalle "S". Quasi uno scioglilingua, ma con un suo significato chiaro e valorizzante. E anche breve, sia pure composto, che male non fa, anzi. Insomma un buon nome, se non fosse che è molto frequentato. Problemi anche di registrazione (brevetto), evidentemente. Ma passiamo all'etichetta di questo Lambrusco Mantovano della Cantina Colli Morenici. Grafica molto "spinta" verso codici di comunicazione moderni, aggressivi, iconoclasti. In sostanza l'etichetta si risolve in una grande "O", tipo salvagente, rossa e metallizzata, che domina la scena con la sua centralità quasi ingombrante. Gli "ingombri" infatti (come vengono definiti gli spazi nel gergo dell'art-direction) vengono davvero riempiti tutti. Non male. Si afferma. Ha presenza. E anche una certa originalità sia pure con linee pulite, semplici, dirette. Un Lambrusco che si rivolge alle nuove generazioni, quindi, e che "toglie la polvere" dalla concezione arcaica e tradizionale di questo vino. Sempre che il mercato lo accolga sulla propria tavola e lo accetti come buon compagno di libagioni, naturalmente.