Ciuchinoi, Grignolino, Carussin.
Cosa sappiamo di questo vino? Che è un grignolino della cantina Carussin e che è al centro di un progetto eco-sostenibile che prevede il gemellaggio tra la foresta di Otonga (Ecuador) e il bosco di "Ciuchinoi", presso Roccaverano, nell'alta Langa piemontese. L'obiettivo è la salvaguardia dei due boschi menzionati e altri progetti a venire. Questa la cronaca schietta. Ma veniamo all'etichetta. Quello che si vede è un asinello rosso, disegnato con tratti infantili, tipo disegni dei bambini delle elementari e un nome, davvero particolare: "Ciuchinoi". Sulla "o" di questo nome si ergono due orecchie d'asino e l'accento sembrerebbe cadere sulla "i" finale. Abbiamo quindi almeno tre livelli di comunicazione: il nome del bosco presso Roccaverano (Ciuchinoi, per quanto bizzarro possa sembrare, così dicono le notizie), l'accenno a una definizione semi-dialettale di "asino", cioè "ciuchino" e infine, la semantica più divertente, l'ammiccamento ad un'altra forma dialettale, cioè "ciuchi noi" che come tutti sanno, soprattutto al nord, significa "ubriachi noi". Trattandosi di un vino non si può evitare di cogliere il nesso. Certo si tratta di una etichetta che si fa notare, grazie anche al già citato colore rosso dell'asinello protagonista. E per il nome così sibillino. Probabilmente l'operazione è tattica e limitata nel tempo. Di fatto l'etichetta entra nel novero di quelle più strane tra quelle censite in questo blog.