Modén Blanc, Pignoletto Brut, Cleto Chiarli.
Le contaminazioni sono il "sale" delle gastronomie regionali. E anche per il vino, ben vengano le invasioni: come quelle con le quali gli Antichi Romani hanno sparso vitigni in tutta Europa. Ma la contaminazione che vogliamo sottolineare in questo caso riguarda le parole. Innazitutto il vitigno: viene chiamato Pignoletto ma tecnicamente si tratta di un "Grechetto Gentile". Quindi il nome del vino: "Modén Blanc", un po' emiliano a un po' francese, sembrerebbe. La tipologia di vino infatti è "brut", bollicine che richiamano le spumantizzazioni francesi. La forma della bottiglia e il tappo riportano a quella categoria. Il produttore, tra i leader emiliani del Lambrusco, attiene molto alla città di Modena e alle sue tradizioni. Ed ecco il riferimento al luogo, come in altre etichette della produzione di casa, su tutte il noto Lambrusco di Sorbara "Vecchia Modena". Forse con "Modén Blanc" si voleva alludere a "Modern Blanc"? Un bianco moderno? In questo caso entra in ballo anche la lingua inglese. Troppo complicato. Ci limitiamo quindi a cogliere il significato di un "Bianco Modenese" in stile francese. Discutibile ma vero. Con buona pace dei linguisti e buon sollazzo, si spera, dei palatali.