Mozia, Grillo, Fondazione Whitaker di Tasca d'Almerita.
Questa bella etichetta ci fornisce l'occasione per parlare un po' di design in generale. Ma partiamo dal nome del vino: Grillo (il vitigno) Mozia (l'isoletta vicino a Marsala dove si trova il vigneto). Nome quindi non di fantasia, ma geografico. Caratterizzante attraverso la località, molto particolare, dove vengono coltivate le uve. Una chiara valorizzazione del territorio, circondato dal mare e per questo peculiare. Nome che esprime l'unicità del luogo. Unicità che viene mutuata nel prodotto. Passando alla grafica dell'etichetta si potrebbe dire che si tratta di un elaborato in apparenza semplice, di fatto nella sua proposta comunicativa lo è, ma al tempo stesso articolato, intenso, acuto e intrigante. Il logo in alto è costituito a metà dal Leone Tasca d'Almerita e a metà da un cavallo, per distinguere questa linea di produzione che riporta alla Tenuta Whitaker. Sotto al logo il nome dell'azienda, Tasca d'Almerita, condivide il proprio spazio proprio con la dicitura "Fondazione Whitaker", confermando così l'impostazione duale del logo soprastante. Seguono il nome del vitigno, il millesimo, un "orizzonte" stilizzato dell'isola in questione e sotto il nome storico "Mozia" (in realtà oggi sulle mappe risulta come Isola di Pantaleo). Il tutto con uno stile pulito, asciutto, "al tratto", immediato, elegante, essenziale, su sfondo bianco. Senzazioni di nitore, precisione, qualità, competenza: quanto può "fare" un'etichetta nell'esprimere un vino e nell'invitare a degustarlo!