Un Dolcetto che Non ha Nulla di Artificiale

La Costa, Dolcetto d’Alba, Piero Benevelli.

Piccola azienda famigliare nelle munifiche e magnifiche Langhe che negli ultimi decenni tanta ricchezza hanno portato a molti viticoltori. L’etichetta è di quelle semplici. Forse fin troppo semplici. Ma con un suo carattere “antico” che serve a definire azienda e prodotto. In alto a destra una illustrazione molto classica che raffigura il campanile della chiesa, con davanti un tralcio e un grappolo, oltre a un calice (inspiegabilmente vuoto). Andando con ordine: la Doc Dolcetto d’Alba in alto in bella evidenza (grandezza), al centro in rosso il nome del vino “La Costa”, sotto troviamo il nome del produttore, la località e… l’insolita e per questo sorprendente scritta “famiglia contadina”. Questa puntualizzazione ci ha incuriosito. Sono così importanti, in questo contesto, queste due parole che potevano anche essere “sfruttate” meglio, cioè proposte con maggiore evidenza. In un mondo ormai autogenerato dall’Intelligenza Artificiale, precisare che chi ti vende il vino è una famiglia contadina, ha il suo grande valore. Non è garanzia di qualità, ma l’appartenenza a qualcosa di tradizionale e di genuino manifesta tutta la sua forza in termini di fiducia e rappresentatività. Onore quindi a tutte quelle famiglie contadine (se ne trovano ancora molte, per fortuna, in Italia) che continuano a produrre vino con le nuove tecnologie ma con gli insegnamenti di una volta.