Farsetto e Dialetto (Piemontese)

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Fanciotein e Farfuien, Cortese e Barbera, 
Cà ed Cerutti.

branding grafica comunicazioneFarsa, simpatia, folklore... mettiamola così. I nomi in dialetto hanno un problema di pronunciabilità fuori dai confini locali ma se evocano qualcosa di allegro possono risultare almeno gioviali. Si tratta,  in questo caso, dell'ennesimo esempio di nomi dialettali di vini che soprattutto in Piemonte sono molto frequenti. Chissà, forse si tratta di radicamento alle origini (che in Piemonte pescano un po' anche in Francia, forse l'uso "ufficiale" del dialetto locale è una forma di "ribellione" ai trascorsi linguistici francofoni, finta ribellione in quanto gli idiomi inevitabilmente si mescolano), forse si tratta della ferma volontà di manifestare la piemontesità come garanzia di qualità. Vediamo comunque cosa significano questi due nomi, "Fanciotein" e "Farfuien". Riferisce il produttore nel proprio sito internet che il primo è "ragazzino", "fanciulletto" mentre il secondo è riferito alle "numerose farfalle che popolano i vigneti di Barbera". I due nomi si somigliano, foneticamente, ma i significati sono diversi. Entrambi evocano comunque immagini belle, solari, allegre, colorate, positive, di gioco, di luce, di magia. Per quanto riguarda le due etichette, il design, ci sarebbe da soprassedere, in quanto risultano davvero "minimali". Un disegno e le scritte centrate, è tutto. Notiamo comunque che il disegno del primo vino è coerente con il nome: si vede un ragazzino con una carriola e dentro ci sono due cani. Nel secondo non troviamo connessioni con il nome: sembra un disegno artistico di un bacco e di una giovane donna in una vigna. Diciamo allora che si tratta di due etichette "genuine", e tanto deve bastare (e probabialmente basta al produttore stesso). Ultima considerazione, per chiudere il cerchio sulla questione dialetto: anche il nome dell'azienda è in vernacolo piemontese: "Cà ed Cerutti", cioè la Casa del Cerutti (Bruno Cerutti per l'esattezza), dove "ed" altro non è che il ribaltamento di "del". Difficile però da cogliere per chi non è piemontese: sembra un errore.