L'azienda vinicola californiana (a nord di Santa Barbara) che produce questo vino (e molti altri in gamma) si chiama "Topa Mountain" ed è stata fondata da un imprenditore di origini italiane, Lauro Guerra. Sarebbe facile fare della (facilissima) ironia e allora, quasi quasi ce lo permettiamo. In pratica: non sarebbe necessario scomodare qualche toscano per sapere a cosa fa riferimento, gergalmente in Italia, la parola "topa". Chi la utilizza in California, sostanzialmente per il mercato Usa, è perdonato. Se non fosse che la famiglia che produce questi vini è di origini italiane: qualche parente in patria poteva avvertirli. Ma abbiamo anche un'altra ipotesi: forse, scoperto che le montagne vicino all'azienda e alle vigne si chiamano Topa Topa Mountains (proprio così: Topa è ripetuto due volte, risulta su Wikipedia e sulle mappe di Google) il produttore ha deciso di "giocarci sopra" e ha quindi chiamato così la propria impresa (con una "Topa" sola). Non sarà come la nostra Barbera, questa di coltivazione e produzione californiana, ma certo potrebbe avere un seguito, come dire, emozionale, anche commercializzata qui da noi. E potrebbe essere concorrenziale, se non altro per quel nome che campeggia sull'etichetta in bella evidenza. Scherzi della toponomastica. E voglia di scherzare anche per noi, non se la prendano le gentili signore e signorine che seguono questo blog. Di fatto è un esempio di come gli incroci linguistici possono produrre effetti inaspettati o anche volutamente provocatori.