L'Eterno, Pinot Nero, Feudi del Pisciotto.
Grazie alla competenza e alla passione dell'enoteca Sorso di Vino di Milano, abbiamo potuto scoprire e apprezzare questa etichetta di un noto e qualificato produttore siciliano. Si tratta di un packaging che appartiene senza dubbio alla categoria "etichette d'arte". Etichette che oltre a parlare del vino che rappresentano, riescono ad offrire anche una prospettiva culturale. In questo caso il nome e l'immagine riportate sul fronte della bottiglia fanno riferimento a un'opera scultorea dell'artista Giacomo Serpotta (1656-1732) il cui restauro è stato co-finanziato dall'azienda vinicola in questione. Il titolo dell'opera è "L'Eterno", parola in grado di evocare spazi infiniti, mnemonici, temporali, forse quantistici, ma rimanendo con i piedi ben piantati in vigna, questo nome e quel gesto ritratto nell'indicare, o se vogliamo nel cogliere, possono calzare per sostenere l'espressione gustativa di un vino che dentro di sé ha una sorta di eternità ancestrale. Terra, tradizioni, cultura, civiltà, storia, un susseguirsi ed inseguirsi di eventi, soprattutto in Sicilia, dove la vite è sempre stata sollievo e testimonianza di natura e umanità. Resta da aggiungere che questo Pinot Nero, secondo gli esperti, fa il pelo e contropelo a certi costosissimi vini di Borgogna, con buona pace dei francesi che la Sicilia, in un antico passato, l'hanno conosciuta e anche un po' bistrattata.