Partire da Zero per Quotare Alto

N°Zero, Negroamaro, Menhir Salento.

Siamo in Puglia, nel Salento, terra di vini in chiara e veloce espansione commerciale e qualitativa. E siamo di fronte a una etichetta molto essenziale. Non di meno elegante, sia pure composta di pochi e semplici elementi, impaginati in modo quasi elementare. Il nome del vino, in questo specifico caso, fa da "traino" per tutto il resto. Infatti l'accezione e il concetto di "numero zero" caratterizza la parte dominante del packaging che propone un grande numero "0". Un numero che per come si presenta potrebbe essere anche un cerchio (figura geometrica non priva di significati complementari) oppure una lettera "o" (che comunque è presente sia in "numero" che in "zero"). Subito sotto a questo elemento visivo predominante, leggiamo "N°Zero", il nome vero e proprio, che fuga ogni dubbio sul significato generale della grafica in esame. L'aspetto è quello di un'etichetta importante, di un vino prezioso, di una valenza storica o produttiva che anticipa un grande incipit. Essere il Numero Zero di qualcosa ha una significato pregnante, ancestrale, potenziale, anche numerologico. In realtà, e in contrasto con questo, il vino in questione costa solo 5 Euro. Si colloca cioè nella fascia economica e commerciale bassa. Poco male: quanto l'etichetta valorizza, il risultato e il lavoro sulla percezione finale è comunque valido. Non allo stesso modo sarebbe per un vino molto costoso che si presenta con un'etichetta scarna e scarsa dal punto di vista del design. La preziosità vuole la sua parte, come l'occhio del potenziale cliente, del resto. E non è detto che pochi elementi semplici e ben collocati non possano dare ottimi risultati. Come in questo caso.