Una Bonarda Carioca in Monferrato

branding marketing comunicazioneBonarda Vivace, Bianco Pasquale.

Vivace il vino, molto vivace l'etichetta. Siamo nel Monferrato (esattamente a Montegrosso d'Asti) dove la tradizione ancora travolge senza mezzi termini ogni nuovo tentativo di evoluzione, sia tecnica che comunicativa. Ma questo piccolo produttore che per il proprio marchio aziendale adotta, come una volta, la modalità "cognome/nome" (Bianco Pasquale), su questa etichetta ha deciso di sperimentare, di azzardare, di osare, l'uso di arte moderna. Un dipinto, un quadro, un'opera che si propone con una gragnuola di colori che quasi stordisce. Vaso di fiori? Grappoli d'uva? Fuochi d'artificio?Carnevale di Rio? Potere alla fantasia: ognuno può vederci quello che vuole, anche considerato che nel sito del produttore non si fa riferimento alcuno all'origine e all'autore del pezzo artistico utilizzato per l'etichetta di questa Bonarda Vivace. Ci scusiamo per l'immagine non molto luminosa, ma è l'unica reperibile in rete. Continuando nell'analisi dell'etichetta, del suo design, del packaging in generale, vediamo che sotto all'opera cromatica vengono collocate le scritte di legge (vitigno e tipologia) e di seguito il nome dell'azienda: "Bianco Pasquale & Figli". Tutto molto ordinato, sequenziale, ma se non fosse per il cromatismo forse la bottiglia passerebbe inosservata. L'esperimento comunque merita di essere notato, quanto meno esce dagli schemi classici che nella zona sono ancora molto in auge. Attira l'attenzione, conquista l'iride, anche se un chiaro costrutto concettuale non si manifesta.