Già parlare di Pinot Nero (Noir, troviamo scritto sull’etichetta) nelle Marche può risultare strano. Se poi vogliamo aggiungere che le vigne sono a 500mt (in linea d’aria) dal mare, la particolarità risulterà ancora più grande. Molto dettagliate le descrizioni di questo vino nel sito internet del produttore: “Vigna di Rive a Fiorenzuola di Focara - Parco Naturale del Monte San Bartolo - Comune di Pesaro, distanza dalla costa: 0,5 km, altitudine: 100/150m slm, terreni: limosi, profondi, calcarei, alta componente sabbiosa…”. E naturalmente è bene far notare alcune particolarità dell’etichetta: una banda rossa diagonale attraversa tutta la finestra del packaging ricordando certe etichette francesi e in particolare quella dello Champagne Mumm; quindi, come già detto, la decisione di scrivere “noir” in francese; poi l’idea di rappresentare nell’illustrazione una mappa del tesoro con la riproduzione della zona di origine. Alcuni particolari divertenti: una specie di mostro di Lockheed in basso a sinistra che emerge dai flutti adriatici; un galeone forse piratesco navigante proprio sotto alle scogliere delle Rive di Focara; altre imbarcazioni sulla destra in alto, presso la Baia di Vallugola. Nel nome del vino troviamo, oltre a Focara, la località dove allignano le viti, anche la parola Rive, molto utilizzata in zona (e Docg) Prosecco ad indicare vigneti di qualità (in quel caso le Rive sono collinari e pre-montane, in questo caso si tratta di vere e proprie scogliere sul mare). Alla base il logo e nome aziendale, molto “antico”, con il disegno di una pressa a mano e la locazione Pesaro in basso. Questa etichetta si fa notare? Sì. Andrebbe forse un po’ svecchiata, nonostante la simpatia dell’illustrazione? Ugualmente sì.