È concepibile che un vino che non è prodotto con il vitigno Syrah si possa chiamare "Siray"? Ognuno può dare la propria risposta. Siamo certi che una eventuale ricerca in merito potrebbe fornire risultati plebiscitari. Eppure questo vino, con questo nome è una realtà. Ma come è stato possibile che un simile squilibrio semantico-comunicativo abbia preso forma? Vediamo cosa dice il produttore... ebbene "Sirai" (con la "i" finale) è l'antico nome di una comunità fenicia in Sardegna. Wikipedia precisa che: "Monte Sirai è un sito archeologico nei pressi di Carbonia: è una celebre altura edificata dai Fenici di Tiro (provenienti da Sulci, l'odierna Sant'Antioco), ha i referenti nell'assiro "Ṣuru" il cui significato è "roccia" o "scoglio" da cui il nome "Tiro". La storia e i ritrovamenti in loco narrano inoltre che i fenici portarono e piantarono il Carignano vitigno principale che compone questo vino. Quindi, a quanto sembra, il Syrah (vitigno) non c'azzecca nemmeno di sguincio. Nulla di grave, intendiamoci, se non consideriamo grave che un consumatore non esperto, quando si porta a casa questo "Siray", pensi di acquistare un vino fatto con il Syrah . Certo che la confusione è il peggior nemico della comunicazione. Per il resto la (stimata e non piccola) azienda sarda che produce questo vino, ha lavorato bene, ad esempio per il design in etichetta che risulta elegante, pulito, immediato. Siamo quindi di fronte a un caso di naming degenere che può comunque influenzare tutto il resto della comunicazione di prodotto.