Tardivo (Bianco), Grillo Passito, Foderà.
Nella descrizione di questo vino, ad opera del produttore nel proprio sito internet, troviamo una parola desueta che ha attirato la nostra attenzione: “La storia di Cantina Foderà inizia nel 1849, quando il nostro bisarcavolo Matteo Foderà cominciò a vinificare le uve delle proprie vigne in Contrada Giardinello, a Marsala. Il vino ottenuto da lui e dalle quattro generazioni successive è stato venduto, per oltre un secolo, ai tavernari e alle ditte locali che lo utilizzavano come base per il vino Marsala”. Si tratta della parola “bisarcavolo” che non è una parolaccia. La base è quella di “arcavolo” che significa “trisavolo” (cioè trisnonno, ovvero il padre del bisavolo). Insomma, bisarcavolo sarebbe il padre del terzavolo. Un bel dilemma! Siamo nella Sicilia storica e tradizionale (i termini come “bisarcavolo” e “tavernari” lo confermano) a nord di Marsala, dove un giovane discendente ha iniziato (nel 2001) a produrre vino in bottiglia invece di fornire semplicemente uva ai produttori locali di marsala (il noto vino liquoroso). Il passito a base Grillo qui raffigurato è il risultato di una piccola vendemmia da 900 bottiglie. E di tanto orgoglio territoriale, storico, culturale e anche e soprattutto personale. Il vino si chiama “Tardivo”, una dichiarazione che riguarda il tipo di lavorazione (le uve vengono appassite oltre ad essere raccolte tardivamente). L’etichetta si presenta con una texture di fondo goffrata e nera, elegante e sincera. Il cognome del produttore e della famiglia è Foderà con l’accento sulla “a”. Nell’etichetta non si vede bene, ed è un peccato, perché l’accento viene stampato in oro. Il logo sembrerebbe uno stemma araldico sormontato da un sole radioso.