Dolcetto di Diano d'Alba,
Azienda Agricola Bonetto.
Azienda Agricola Bonetto.
I piemontesi dicono (e c'è da crederci) che il Dolcetto è il vero grande classico "da tavola" tra i vini della regione. Poi c'è il Re, certo, il Nebbiolo (Barolo e Barbaresco in particolare). Ma quello, una volta non era per tutti i giorni, era per situazioni particolari e probabilmente solo per la Domenica, per chi poteva permetterselo. Il Dolcetto, quindi, come vino della tradizione, popolare e conveniente. In questo caso si tratta di una enclave del Dolcetto, quella di Diano d'Alba. Molte etichette piemontesi sono rimaste al classico anche per quanto riguarda la grafica, la modalità di vestire la bottiglia, insomma. Non è il caso di questa azienda vinicola che sceglie di innovare, con simpatia, per quanto riguarda il packaging. Colori solari, forti, impattanti. Il tema della coccinella, cioè della "naturalità" dei trattamenti, una proposta artistica dove un filo d'erba conduce la coccinella fino al sole, stabilendo un legame tra clima e natura. Il messaggio è semplice e schietto. Non ha nome questo vino, il suo nome è la definizione del vitigno, e questo potrebbe essere un limite. Ma la forza dell'immagine compensa in parte questa lacuna. Per il resto si vede che l'etichetta è del tipo "fatto in casa" e forse per questo gode di una sua dimensione genuina che può ispirare fiducia.