Solimano, Nebbiolo e Pinot Nero,
A dispetto del cognome italico, questa azienda ha sede e produzione in Oregon, negli Stati Uniti che si affacciano sul Pacifico. Le origini però sono quelle. Tutto ciò si evince facilmente dai nomi dei vini della gamma di questo produttore. Ne citiamo solo alcuni: Eridano (Cabernet), Giuseppe (Pinot Noir), Valentino (Primitivo), Achille (Barbera), Angiola (Pinot Grigio), Emma (Sangiovese) e altri, tra i quali il “Solimano” che mostriamo qui a sinistra. Franco Marchesi, l’attuale proprietario è originario di Borgosesia, nell’Alto Piemonte. Si è stabilito negli Usa all’età di 22 anni con il pallino di coltivare uve tipicamente italiane (oltre a quelle internazionali necessarie a completare l’offerta qualitativa e commerciale). Ma veniamo al nome di questo vino, Solimano, detto il Magnifico, che fu Sultano dell’Imperto Ottomano dal 1520 in poi. Un sultano turco, in pratica. Certo, in medio oriente si coltivava la vite così come in Enotria, ma le imprese del pascià in questione poco c’entrano con la figura illustrata in etichetta, dove, almeno in apparenza, un Bacco felice ci mostra un grappolo d’uva. Insomma un mix di storia, cultura, popoli e paesi, che alla fine veste questa bottiglia di vino in modo abbastanza arcaico, con stilemi che rincorrono percezioni stereotipate, comunque in grado di attirare paciosi consensi.