D'accordo, si tratta di una etichetta "di studio", cioè non è stata applicata ad alcun prodotto in commercio. E' un esercizio di "immaginazione pratica" che a volte gli studi di design fanno per allenarsi o per fare un po' di auto-promozione. Però l'esercizio è venuto bene. Che pulizia grafica! Che eleganza. E poi quella intuizione del cerchio che si chiude su se stesso e pronuncia "oro" senza proferire parola. In questo caso la leggibilità, non lineare, certo, diventa gioco di design. Che funziona. Il gioco continua nel significato del nome: oro bianco, anche se il vino è di fatto giallo. Insomma un bel corto circuito comunicativo.