Di nomi come "FiorFiore" ce ne sono molti. Simili e anche precisamente uguali. Nell'enogastronomia come in altri settori, ad indicare una selezione, una presunta qualità eccelsa. Si tratta infatti di un "modo di dire" incontrastato per significare eccellenza. Il fior fiore di qualcosa è sempre il massimo di quella cosa. Ed eccolo qui a siglare un vino novello che come categoria non rappresenta certo il top dell'enologia. Ma forse proprio per questo: è per rinforzare la percezione di un vino "da tutti i giorni", che viene proposto un nome che vuole dire "ti dò il meglio tra i vini novelli". Nome semplice, tutto sommato, ma efficace. Dice molto chiaramente (sia pure attraverso una iconografia, "il fiore più bello tra i fiori") quello che deve dire. E anche il design dell'etichetta va diretto al punto: con la scelta di puntare sul rosso come colore attenzionale, decidendo quindi di proporre in illustrazione un fiore sgargiante. Rosse anche le iniziali del nome e la "firma" con il nome aziendale nel tassello alla base. Classicità ma anche equilibrio. Popolarità ma con attenzionalità. Direttamente ma anche in modo evocativo. A volte le buone etichette sono frutto di intuizioni semplici ed esecuzioni esperte.