Questo nome che può risultare enigmatico per molti (sia pure con suadenze esotiche), potrebbe invece fare sussultare gli amanti della musica jazz di livello. Dice infatti, in proposito, il produttore nel proprio sito internet: "Il jazz è il nostro modo di fare il vino. Improvvisando sul tema melodico delle uve, rendiamo ogni vendemmia una esecuzione unica. Selim è l’ultimo Miles, quello leggero e rilassato, dove solo la voce della sua tromba richiamava le melanconiche ballate, una musica profonda ma godibile come il nostro spumante (il primo spumante campano a base di aglianico)". Un nome jazz quindi. Come il modo di fare il vino. Come si dovrebbe sempre fare. Bello. Sia il concetto, sia il riferimento "colto" alla musica libera e di grande estro come quella di Miles Davis. Graficamente l'etichetta viene risolta con l'utilizzo dei caratteri tipografici, con una modalità stilistica a formare una texture "letterale" un po' inflazionata ultimamente, quindi poco originale. Ma almeno si è avuta l'accortezza di salvaguardare la leggibilità del nome riportandolo in basso a sinistra nell'etichetta, in modo chiaro, in bianco. A questo punto, per concludere al meglio, auspichiamo musicalità anche nel calice!