Maman, Prosecco Doc, Az. Agr. Maman Paolo.
Ironia della semantica e della "nomeica" italica e possiamo dire, curiosamente, francese. Siamo in Friuli, nelle "Grave", terra di vini bianchi, quindi inequivocabilmente in Enotria, l'unica e vera "terra del vino". Il cognome in questione, "Maman", è indubbiamente di quelle parti, con quella "n" sospesa e finale che caratterizza spesso gli appellativi di quella regione, e in generale del Nord-Est d'Italia. L'azienda decide di utilizzare questo cognome, musicale, morbido, suadente, cantilenante, anche per dare un nome, in etichetta, ai vini in gamma. Unitamente ad un grazioso volto femminile al tratto. Ci sta, soprattutto agli inizi dell'attività e della comunicazione (avere un nome comune a tutta la linea). Maman comunque risulta memorabile, intimamente empatico. La sonorità infatti richiama la mamma in italiano e anche in francese, visto che il significato, se tradotto, è proprio quello. Abbiamo a volte, in questo blog, criticato l'utilizzo dei cognomi dei titolari di azienda, quando non trovano ragione e modalità d'essere, ma in questo caso va un plauso alla decisione di renderlo protagonista. Certo, l'assonanza con la lingua francese, del tutto fortuita, non è "simpatica", vista la concorrenza che, nel vino, a tutti campo, i cugini d'oltralpe ci fanno. Ma come già detto, emerge semmai quell'accenno alla mamma che è bene universale in tutte le lingue e le regioni. Per concludere l'analisi, vediamo che il nome in questione è assoluto protagonista, su fondo nero, per la bottiglia di Prosecco mentre gioca le sue carte insieme ad altri elementi grafici e cromatici nelle altre etichette dell'azienda. In ogni caso notiamo pulizia grafica, codici colore ben definiti, percezioni dirette, tranquillizzanti e quindi positive.