Iris, Riesling Italico, Picchi.
Si tratta di un'etichetta a suo modo emblematica: ricca di elementi attenzionali al punto che quasi non si riesce a focalizzare nulla. In modo particolare gli elementi verbali, in qualche caso trasformati in elementi grafici, confondono le idee. Il nome innanzitutto: sembrerebbe essere "Iris", ma la leggibilità del carattere di scrittura mette in difficoltà, oltre al fatto che il nome è riportato molto in piccolo. Anche la dicitura relativa al vitigno "Riesling" (a parte che, in etichetta, non si specifica se renano o italico) ha un problema di leggibilità con la "L" e la "I" che formano una "U". Poi, non nell'ordine, ma tutto sommato di ordine in questo design ce n'è poco, la menzione "Oltrepo Pavese" (che richiederebbe tra l'altro un accento sulla "o") è poco leggibile per un fattore cromatico e perché si sovrappone a un elemento grafico, una grande "P", presente doppiamente e non si comprende perché, che sta per "Picchi" il cognome dei titolari dell'azienda. Infine notiamo una "G" vagante (bizzarramente agganciata alla grande "P") che non ha "letteralmente" spiegazione. Insomma un'insalata di packaging davvero molto variegata, ma non è detto che possa risultare appetitosa.