Stupor Mundi, Aglianico del Vulture, Carbone Vini.
Sontuoso e allegorico al tempo stesso questo nome che pesca a piene mani nella storia del mediterraneo. "Stupor Mundi" (meraviglia del mondo), dice Wikipedia, "...è una locuzione in lingua latina derivante dal lessico militare romano. Nell'Antica Roma l'espressione 'Stupor Mundi' era associata a grandi eventi militari o campagne belliche, come appellativo che consacrava le doti di un generale, che si rendeva protagonista di campagne di successo oltre i confini dell'Impero Romano". In particolare sembra che il condottiero "Stupor Mundi" per eccellenza sia riconducibile alla figura di Federico II di Svevia, Imperatore Romano e titolare di una serie infinita di epiteti gloriosi e guerreschi. Il produttore, Carboni Vini, con sede in Basilicata nella provincia di Potenza, dedica questo Cru di Aglianico al nobile condottiero (che di cognome faceva Hohestaufen ma era nato a Jesi nelle Marche e discendeva per parte di madre dalla dinastia normanna degli Altavilla, regnanti di Sicilia). L'etichetta, originale la forma a tutto tondo, riporta nel proprio centro la raffigurazione di un sigillo imperiale in cera che recita: "Fridericus dei Grati a Imperator Romanorum semper Augustus". La scelta di nobilitare un vino antico come l'Aglianico con frammenti si storia e di cultura di circa 1000 anni colloca il prodotto in un determinato ambito percettivo che certamente ne accresce l'indole qualitativa. Operazione, tra l'altro, concettualmente coerente e quindi (con)vincente.