Ne abbiamo viste tante e questa è particolarmente "oscura" come vicenda. Niente di drammatico, si tratta sempre di naming e concept. Ora: questo vino (e l'azienda che lo produce) si chiama "Merenda con Corvi", testuale. L'immagine è un corvo, logicamente, il cui originale è un'opera a carboncino di un artista locale. Ma quali possono essere le ragioni di una scelta del genere? Andiamo a vedere cosa dice il produttore nel sito internet: "...è il titolo di un'opera dell'artista torinese Luigi Stoisa... disegno del 1979, in grafite su carta. Non è un disegno fine a se stesso ma rientra in un progetto più ampio...". In pratica si racconta che nel corso di una visita presso lo studio dell'artista sopra menzionato il titolare dell'azienda si innamorò dell'opera raffigurante un corvo nero, dal titolo "Merenda con Corvi". Acquistata l'opera, nel prezzo, quasi per gioco, fu concordato che doveva ritenersi compreso anche l'utilizzo di quel nome per vini e azienda. Certo che il corvo non gode di buona fama, forse l'artista che l'ha ritratto sì, ma nel "sentito" popolare il nero volatile è foriero di sventura. Come il gatto nero. Non tutti ci credono, anzi, in tempi moderni le scaramanzie di una volta tendono a scomparire. Ma insomma, il logo e l'etichetta di certo non sono "solari".