Asini, Somari e Ciuchi, in Valle Asinari

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Ciuchino, Barbera del Monferrato, Cascina Valle Asinari.

Questo vino, commercializzato in esclusiva da Eataly, si chiama “Ciuchino”. Il simbolo dell’azienda sono un paio di asinelli simpatici che appaiono anche in un altro packaging, quello della Barbera d’Asti, top di gamma della casa. Notare che il produttore si chiama Cascina Valle Asinari (quindi i riferimenti al gioviale equino da soma sono molteplici, anche se “Asinari” risulta essere un cognome storico di una casata del 1300). Come tutti sanno, ciuco o ciuchino sono termini alternativi ad “asino” (ciuco è in uso soprattutto in Toscana). Ma sono anche riferibili a qualcuno che si è ubriacato, che è uscito dai binari dell’autocontrollo. Essere “ciucchi” (o “ciuchi) significa aver esagerato con il vino o in generale con l’alcol. La parola dilettale, ancora di più, diciamo pure gergale, è in uso soprattutto nel nord-Italia, e di fatto il produttore di cui stiamo parlando si trova in Piemonte. Il vino infatti è una Barbera coltivata nell’Alto Monferrato, località San Marzano Oliveto. Chissà se il “bisticcio” semantico è voluto, se la provocazione è un atto volontario: “ciuchino” l’asino, ciucco il bevitore di vino, somaro chi esagera nello stappare bottiglie e versare calici.
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In un certo senso il cerchio si chiude. Ma veniamo all’etichetta: pulita, simpatica, moderna, lineare, con un piglio comunicativo di nuova concezione che presenta una soluzione grafica che si fa notare: quella sovrapposizione delle scritte con “invasioni di colore” (tra l’annata, in questo caso 2016, e il nome del vino). Una originalità che non risulta determinante, tanto attiene al mondo dei particolari, ma denota cura e attenzione nella realizzazione del design. Il ché nella realizzazione di etichette per il vino non guasta mai: “Dio è nei particolari”, diceva qualche svitato filosofo tedesco.