Pjafòc, Lambrusco Ruberti - Lambrusco Salamino - Ancellotta, Cantine Virgili.
Il nome del vino che trattiamo in questo articolo non è stato facile da "intercettare". C'è voluto l'aiuto esterno di qualche linguista padano. Sfidiamo chiunque (che non sia di origini mantovane) a capire che "Pjafòc" (sarebbe con l'ümlaut ma per la "o" non riusciamo a trovarlo sulla tastiera e poi è una roba da tedeschi) significa (in dialetto mantovano) lucciola. E non quelle "lucciole" che stanno in bella mostra sulle provinciali, bensì quella più piccole e timide, che volano nei prati e che significano campagna non inquinata. Gli insetti intermittenti, insomma. Qualche linguista, in proposito, dice anche che "Pjafoc" o "Pjafòc" andrebbe scritto così: "Piafoch" o "Pisafoch". Ma insomma, in ogni caso, che nome romantico "lucciola", se non fosse che scritto così, in forma dialettale, sembra una parola straniera. Ma le logiche regionali non hanno logica e bisogna prenderle così. E allora ci fermiamo qui, aggiungendo solo che il vino in questione, un lambrusco mantovano di uno stimato produttore di quelle sottostimate zone, ha anche una versione "imperiale" (quasi che fosse uno Champagne), versione della quale riportiamo il cartiglio proprio qui sotto.