Ad Libitvm, Barbera d'Asti,
Carlin de Paolo.
Carlin de Paolo.
L'etichetta che qui esponiamo al pubblico giudizio ha una caratteristica "cartacea" (cartotecnica direbbero gli esperti) che la rende abbastanza distintiva (quanto meno attira l'attenzione): una figura d'uomo, illustrata, che praticamente "esce" dal rettangolo dell'etichetta tracciando la propria sagoma direttamente sul vetro della bottiglia. E' il passo veloce di un contadino di un tempo, forse a rappresentare un mondo che oggi non c'è più ma che attraverso vini tipici ritorna alla mente. E' il simbolo dell'azienda produttrice che si trova a San Damiano d'Asti, in Piemonte, un luogo ancora oggi carico di tradizioni e ricco di testimonianze del passato, architettoniche come culturali. La figura di questo uomo-emblema viene accompagnata, commentata, nel sito web dell'azienda, con queste belle parole: "...con pugno chiuso in segno di fermezza, dal passo lungo e deciso... i pantaloni rattoppati, il cuore largo". Per il resto la grafica dell'etichetta è ordinata ma nei canoni usuali. Il nome del vino, in latino, è stimolante: infatti "Ad Libitvm" si traduce con "a piacere" o "a volontà". Un chiaro invito al consumo del vino in quantità "gioiosa". In particolare per quanto riguarda questa espressione Wikipedia aggiunge: "In particolare, si utilizza spesso negli spartiti musicali, quasi sempre nella forma abbreviata ad-lib, dove indica una serie di battute, in genere un ritornello alla conclusione del pezzo o una coda, che può essere ripetuta un numero indeterminato di volte, a scelta dell'esecutore, e che trae la sua origine quasi sempre da un'improvvisazione effettuata nella fase finale della composizione (da cui l'assenza di scrittura)".