Barolo, Diego Conterno.
Le etichette di questo produttore piemontese sono caratterizzate da alcuni "personaggi" estremamente stilizzati, degli "omini" filiformi, che compiono diverse "scenette". Sicuramente si tratta di una modalità nuova per le Langhe, dove regna la classicità non solo nella produzione, ma anche nella comunicazione del vino. Una scelta coraggiosa quindi, distintiva, originale, fuori dagli schemi. E in quanto tale premiante. Certo che per quanto riguarda in particolare il Barolo, qui ritratto a sinistra nella versione "vecchia" e nell'etichetta recentemente rinnovata (col nome del produttore più grande), la fumettistica gag potrebbe sembrare poco seria, troppo giocosa. Nell'etichetta del Barolo di Diego Conterno si vede un omino maschio che dall'alto di una bottiglia (dalle proporzioni sfalsate), avendola forata con un martello, fa defluire il prezioso nettare direttamente dentro a tre bicchieri (curiosamente si tratta di un flut, di un calice a tulipano e di un bicchiere da acqua). Lì di fronte una "omina" donna in attesa, sembrerebbe applaudire. Non c'è che dire, si tratta di qualcosa di bizzarro. Lo stile, diciamo così, fumettistico, è molto sommario, essenziale, fanciullesco. Non ce la sentiamo di esprimere un parere personale positivo, sia pure essendo sempre a favore di soluzioni di packaging innovative e che escono dal "seminato". Sarebbe bello stare a sentire in qualche trattoria della zona i commenti di clienti e colleghi. Per sondare quanto in là può spingersi la voglia di innovare.