Si tratta proprio di "quella" Ca' del Bosco, nota soprattutto per l'omaggio ad Anna Maria Clementi, fondatrice dell'azienda e oggi nome e icona del vino di punta, un Franciacorta dal lunghissimo affinamento. L'azienda produce anche dei rossi. Tra questi spicca questa etichetta (e anche l'originalità del vino che veste) che si manifesta come molto diversa "dal solito". Proponiamo subito la bella descrizione che il produttore riporta nella pagina web dedicata a questa bottiglia: "Provocazione. Ma anche rivelazione. La storia viene ironicamente ben raffigurata sull'etichetta da un lupo con la pelle di agnello. Il Carmenére è un vitigno originario del bordolese, confuso per lungo tempo con il Cabernet Franc. Pur avendo dei tratti organolettici in comune, è un vitigno assai diverso: molto più intenso e speziato. Ca' del Bosco ha conferito nel 1996 l'incarico alla Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza di svelarne l'esistenza, l'origine e l'identità. Il Carmenero si contraddistingue per il colore molto intenso e cupo, per quel suo aroma potente e speziato, per il gusto pieno, ricco ed originale". L'illustrazione in etichetta, che non rinuncia a turbare gli animi degli estimatori che si avvicinano a questo vino magari per la prima volta, è forte, evocativa, fiabesca ma con contenuti "adulti". È per così dire un azzardo semantico, ma il concetto arriva dritto e preciso, raccontando la sua storia con sagacia e scientificità. Una scelta, compresa quella di proporre un vitigno "strano" (per l'Italia), che denota carattere sia nel vino-lupo, sia in chi ha deciso di proporlo al pubblico.