Aretè, Grillo, Anabasis.
È giovane il titolare di questa azienda vinicola siciliana. Ma ha già le idee molto chiare, a giudicare dalle etichette e dal vino che produce. Anche se, tutto sommato, avere le idee chiare o scure dipende dalla personalità e non dall'età. Le vigne e la produzione sono a Marsala, terra nota per quel vino ossidato che molti usano per cucinare e che gli inglesi si ostinano a bere. Ma gli inglesi sono altra cosa, si sa. Michelangelo Alagna (attenzione: il cognome corrisponde comunque a quello di una nota marca di vino Marsala, chissà...) coltiva e produce Nero d'Avola, Grillo e Zibibbo (secco) ai quali ha attribuito nomi che attingono nella saggezza greca, ancora molto presente in Sicilia. Riportiamo qui a sinistra l'etichetta di "Areté", parola greca (ἀρετή) che viene così descritta da Treccani: "...in origine significava la capacità di qualsiasi cosa, animale o persona di assolvere bene il proprio compito: così c’è un’aretè dell’arco, un’aretè del cavallo ecc. Di qui il successivo accostamento al tema semantico del latino 'virtus' (questa infatti non è che l’aretè del vir, la bravura dell’eroe) per designare il valore spirituale e la bravura morale dell’uomo". L'illustrazione in etichetta, un disegno abbastanza semplice nello stile, diciamo narrativo, quasi fumettistico, rappresenta un percorso, una strada che dalla vigna arriva al tempio votivo. Il percorso è disseminato di clessidre a indicare il tempo necessario a compiere bene il tragitto (il lavoro). Nel sito internet dell'azienda, l'etichetta viene spiegata così: "Dopo un inizio segue sempre un percorso verso una meta. L'obiettivo da raggiungere, più è grande più è lontano. Il percorso, lungo, è scandito da diverse tappe, ognuna delle quali segna una crescita, un'ascesa verso la virtù e il valore. I compagni di questo viaggio non possono che essere volontà, coraggio e passione". Bella anche la descrizione di questa parola da parte del sito di consulenza filosofica che si chiama anch'esso "Areté" (ma con l'accento opposto, chissà chi ha ragione...): "Areté significa virtù. Oggi la parola porta con sé una sfumatura moralistica che non restituisce il suo significato originario. In realtà, sin dagli antichi Greci, parlare di virtù vuol dire parlare di ciò che rende la vita umana degna di essere vissuta, ricca di significato ed esempio per gli altri. Significa anche individuare alcune peculiari abilità, come quella di sapersi decidere e di saper governare se stessi". I nomi degli altri due vini in gamma sono, per il Nero d'Avola, "Katharsis" (la catarsi) e per lo Zibibbo, Hedonysm (edonismo). E infine il nome aziendale: "Anabasis" in riferimento all'Anabasi di Ciro, la più celebre opera di Senofonte. Non resta che aggiungere un commento sulla qualità dei nettari di questa piccola azienda: non sempre è possibile assaggiare tutti i vini che in questo blog analizziamo per quanto riguarda il packaging, ma in questo caso lo abbiamo fatto. E rifatto, perché erano molto buoni.