Piccole Gioie, Moscato (dolce) d'Asti, Ghione.
Questa azienda famigliare di Canelli, Piemonte, oggi è gestita da Anna, l'ultima generazione, ma è attiva dal 1800. L'immagine percepita dal sito e dal logo aziendale è di qualcosa di "datato", uno stile grafico che si potrebbe riferire agli anni '70, forse mai cambiato fino ad ora. In ogni caso l'immagine-chiave che figura su tutte le etichette non è brutta, anzi. Denota creatività e incisività: si vedono due mezzi bicchieri con al centro un grappolo, anch'esso smezzato. I colori dello sfondo confermano la "spaccatura" che rende il tutto molto dinamico e in un certo senso moderno. Una modernità d'altri tempi, ma che a livello di impatto visivo resiste. Il nome del vino che abbiamo scelto come esempio di tutta la gamma è "Piccole Gioie", forse si chiama così perché tra tutti i prestigiosi vini piemontesi, il Moscato (dolce) d'Asti è davvero definibile come una piccola gioia finale che di solito si degusta con qualche dessert. I toni del verde rispecchiano i riflessi del vino e sono coerenti. Come si diceva all'inizio di questo articolo anche le altre etichette della casa riportano il medesimo disegno, con nomi diversi, e logicamente con colori diversi, sempre "coordinati" con il tipo di vino. Rosa e fucsia per il rosé, giusto per menzionarne e visionarne un altro. In generale l'etichetta a nostro parere piace, identifica, distingue, caratterizza. Ha insomma una propria dignità.