Nà de Nà, Croatina e altre uve locali, Gualdora.
L'etichetta di questo vino piacentino, che negli ultimi anni è cambiata mantenendo una semplicità essenziale, se non elementare, porta il vezzo di un nome in spagnolo: "Nà de Nà". Una scelta che si ritrova anche in un altro vino della gamma aziendale, il Blanca (Malvasia). Nel sito non viene riportata una ragione specifica, forse questa scelta è dovuta all'ipotesi che per l'azienda la Spagna è un canale di vendita privilegiato (nel sito infatti la traduzione dei testi viene operata anche in lingua spagnola). È facile intuire che "Nà de Nà", cioè "nada de nada", significa "niente di niente", e rispecchia la "fisionomia" di questo vino che, come dichiarato nella scheda tecnica, viene prodotto senza solfiti aggiunti, senza additivi o coadiuvanti e non viene sottoposto a processi di stabilizzazione. Negli ultimi anni la moda dei vini "senza niente" sta dilagando, con la relativa esigenza da parte dei produttori di segnalarlo con forza in etichetta, non solo con diciture "tecniche" ma anche con nomi che possano ricondurre direttamente alla questione. La scelta di farlo, in questo caso, in lingua spagnola è curiosa, diciamo simpatica. Fortunatamente la somiglianza tra l'italiano e lo spagnolo facilita la fruizione intuitiva di questo nome. Per quanto riguarda l'impronta grafica di queste etichette, sia per quella precedente (a sinistra) sia per quella attuale (a destra), vediamo che il colore la fa da protagonista: tutti gli altri elementi di attenzionalità, in gran parte assenti, delegano alla cromìa il compito di attirare l'attenzione.