Pochi e chiari elementi in questa etichetta di un produttore pugliese. Abbiamo il nome del vino, il nome del vitigno, una piccola illustrazione e il nome e marchio dell'azienda. Fondo bianco ad evidenziare il tutto. Potremmo definirla un'etichetta "lineare" anche perché è connotata, oltre che dai semplici elementi descritti prima, da una linea che percorre in orizzontale tutto il fronte, dove troviamo seduta una minuta figura di donna con un vestito estivo a pois. E visto che abbiamo citato una parola in francese, passiamo ad analizzare il nome del vino, anch'esso in francese: "Trousse". Si tratta di una parola ben conosciuta anche in Italia, soprattutto da parte delle donne che spesso di questo oggetto fanno uso. Treccani dice che trousse è: "...derivato di trousser, mettere insieme, impacchettare". Inoltre può essere: "Astuccio per contenere oggetti varî destinati a un determinato scopo (i ferri di un chirurgo, l’assortimento di materiali di un fotografo, gli strumenti della manicure, i prodotti per il trucco, le lampadine di ricambio per automezzi, ecc.) oppure borsetta da sera per signora costituita da un astuccio rigido, di tartaruga, oro, argento, avorio, materie plastiche e simili, foderato di velluto o di raso". La gentile signora ritratta in etichetta non è dotata di borsetta ma immaginiamo che possa farne uso. Certo il significato del nome non collima con altre possibili ipotesi: il vino infatti non è un blend, bensì viene prodotto col vitigno "Minutolo" in purezza. Rimane quindi l'impressione che il nome sia "fine a se stesso", o meglio voglia ammiccare ad una certa eleganza francese della quale le donne italiane e i vini italiani non sentono il bisogno.
Francesismi in Terra di Puglia
Pochi e chiari elementi in questa etichetta di un produttore pugliese. Abbiamo il nome del vino, il nome del vitigno, una piccola illustrazione e il nome e marchio dell'azienda. Fondo bianco ad evidenziare il tutto. Potremmo definirla un'etichetta "lineare" anche perché è connotata, oltre che dai semplici elementi descritti prima, da una linea che percorre in orizzontale tutto il fronte, dove troviamo seduta una minuta figura di donna con un vestito estivo a pois. E visto che abbiamo citato una parola in francese, passiamo ad analizzare il nome del vino, anch'esso in francese: "Trousse". Si tratta di una parola ben conosciuta anche in Italia, soprattutto da parte delle donne che spesso di questo oggetto fanno uso. Treccani dice che trousse è: "...derivato di trousser, mettere insieme, impacchettare". Inoltre può essere: "Astuccio per contenere oggetti varî destinati a un determinato scopo (i ferri di un chirurgo, l’assortimento di materiali di un fotografo, gli strumenti della manicure, i prodotti per il trucco, le lampadine di ricambio per automezzi, ecc.) oppure borsetta da sera per signora costituita da un astuccio rigido, di tartaruga, oro, argento, avorio, materie plastiche e simili, foderato di velluto o di raso". La gentile signora ritratta in etichetta non è dotata di borsetta ma immaginiamo che possa farne uso. Certo il significato del nome non collima con altre possibili ipotesi: il vino infatti non è un blend, bensì viene prodotto col vitigno "Minutolo" in purezza. Rimane quindi l'impressione che il nome sia "fine a se stesso", o meglio voglia ammiccare ad una certa eleganza francese della quale le donne italiane e i vini italiani non sentono il bisogno.